La Regione Piemonte ha prorogato fino al 30 giugno 2022 la scadenza per utilizzare i voucher vacanze. La decisione è maturata allo scopo di tutelare i potenziali turisti che hanno già acquistato i voucher vacanze in relazione alle incertezze derivanti dall’emergenza sanitaria da Covid-19. In questo modo si estende la loro scadenza per evitare che avvenga prima del loro utilizzo.
Una decisione per salvaguardare il turismo
I voucher vacanze hanno riscosso un notevole successo e anche per questo motivo la Regione Piemonte ha voluto prolungare la loro scadenza, in modo tale che non vadano sprecati una volta acquistati.
La Giunta regionale pertanto, tenuto conto dell’evoluzione della pandemia, dell’eventuale dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo e delle conseguenti restrizioni alla mobilità turistica, potrà fissare nuove scadenze per l’assegnazione e la fruizione dei voucher.
“Il turismo è uno dei nostri asset strategici. I voucher sul Lago Maggiore, per esempio, sono andati a ruba. In primavera questo potrà essere uno strumento di rilancio innovativo e vincente, anche per far conoscere il nostro territorio“, ha dichiarato Alberto Preioni.

Un provvedimento adottato anche da altre Regioni
La misura è stata adottata anche da altre Regioni e da San Marino sempre con lo scopo di aumentare il flusso dei turisti, consentendo loro dei pernottamenti a dei prezzi vantaggiosi. Introdotto dal Decreto Rilancio, il voucher vacanze è nato con l’idea di sostenere il settore turistico alberghiero in seguito alla crisi pandemica, permettendo agli italiani di tornare a viaggiare e godersi un po’ di relax, dopo aver trascorso diversi mesi in casa durante il lockdown e le varie restrizioni.
Molte famiglie con un reddito inferiore a 40 mila euro, hanno potuto e potranno ancora beneficiare di uno sconto che va dai €150 a €500 sulla prenotazione di un soggiorno in Italia presso le strutture alberghiere e turistiche aderenti.
Grazie a questa ulteriore proroga, tutti coloro i quali acquisteranno un voucher vacanze potranno avere un risparmio fino all’80%, mentre il restante 20% andrà recuperato nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo.