Ruggero Reina ha vinto. O meglio ha iniziato a vincere, ma solo col tempo vedremo se questo suo primo risultato porterà a cose più grandi. A deciderlo sarà innanzitutto la Regione Piemonte, e poi noi tutti, con la nostra eventuale partecipazione all’impegno sociale che Ruggero sta portando avanti.
Dieci giorni fa Ruggero ha iniziato uno sciopero della fame, fermandosi davanti al palazzo della Regione Piemonte in piazza Castello. Il suo obiettivo era semplice: voleva un Consiglio Regionale aperto per discutere dell’emergenza climatica e delle misure per contrastarla.
Giorno dopo giorno, Ruggero non ha ceduto e ha tenuto duro. Era pronto anche al peggio, come ci ha dichiarato. Ma due giorni fa la Regione ha fatto un primo passo per andargli incontro, indicendo un consiglio regionale speciale per il giorno 21 febbraio.
L’obiettivo di Ruggero Reina
Reina è uno dei tanti attivisti del gruppo Extinction Rebellion, movimento internazionale, “dal basso”, nonviolento, fondato in Inghilterra in risposta alla devastazione ecologica. Il loro obiettivo è puntare l’attenzione, anche con forza, sull’emergenza ambientale che stiamo vivendo.
Nello specifico, Ruggero si è rivolto prettamente alla Regione Piemonte perché, come ha riferito nell’intervista, due anni fa l’istituzione stessa ha dichiarato l’emergenza climatica. Ma a oggi non ci sono ancora politiche concrete che corrono ai ripari.
Chiede un intervento, e la sua non è una richiesta stupida, perché si sta rivolgendo alle istituzioni. Chiede loro di fare il proprio dovere e di tutelare la salute – e l’interesse – di tutti. Anche di noi che scriviamo di lui e di quanti stanno leggendo della sua protesta. E questa cosa, come tutte le cose che coinvolgono un’intera comunità, dovrebbero far riflettere.