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sabato 10 Giugno 2023

Vaccini a Torino, il Green pass si ottiene solo dopo la seconda dose?

Dopo la vaccinazione all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino il personale sanitario comunica ai pazienti che è possibile ottenere il Green pass solo dopo 7 giorni dalla seconda inoculazione.

La campagna vaccinale a Torino e più in generale in tutto in Piemonte corre spedita: ieri sono state oltre 38mila (per la precisione 38.673) le persone che hanno ricevuto il vaccino anti Covid, facendo così raggiungere quota 2.877.795 il numero delle dosi totali inoculate sino ad oggi (di cui 924.193 come seconde). La giornata di ieri è da annoverarsi come il miglior risultato realizzato nel mese di giugno, anche se ancora distante dalle oltre 47mila dosi inoculate il 29 aprile scorso, che è il record di vaccinazioni effettuate nel territorio piemontese in una sola giornata.

Oggi il sottoscritto, ormai prossimo ai quarant’anni, ha avuto l’opportunità di effettuare il primo vaccino in una delle strutture messe a disposizione dalla Asl di Torino: all’ospedale San Giovanni Bosco, situato in zona Barriera di Milano. Ma soprattutto ho avuto modo di constatare dal vivo il funzionamento della macchina organizzativa, i tempi di attesa e il lavoro di tutte le persone coinvolte nel fondamentale processo che permette la vaccinazione a migliaia di cittadini torinesi.

Premetto inoltre che la mia vaccinazione era prevista il 1 luglio, ma una email ricevuta ad inizio di questa settimana da www.ilpiemontetivaccina.it mi ha permesso di anticipare l’appuntamento di 20 giorni.

La circostanza che mi ha fatto più sorridere è il fatto che molte persone si recassero con una nonchalance invidiabile a richiedere il vaccino all’autoemoteca Avis situata in piazza del Donatore di Sangue, di fronte all’ospedale. L’ho potuto appurare perché mi sono fermato a parlare con alcuni amici volontari (medici, infermieri e autista del mezzo) che ogni giorno dedicano tempo e passione a questa straordinaria iniziativa che è la donazione di sangue.

Nel centro vaccinale dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino tutto funziona a meraviglia

A parte questo divertente aneddoto devo ammettere che l’accoglienza all’area dedicata alle vaccinazioni, situata sulla parte destra del complesso ospedaliero, effettuata da parte di due volontarie della protezione civile coadiuvate dal servizio di sicurezza dell’ospedale, è stata senza ombra di dubbio ammirevole. Non è semplice gestire una piccola folla di persone, ognuna delle quali convocata in orari differenti, che fa fatica a rispettare la fila perché presa dall’impazienza di effettuare il vaccino nel più breve tempo possibile. Ho notato che in molti si sono presentati senza modulo di consenso e scheda anamnestica, obbligatori per ricevere il vaccino, ma le volontarie hanno prontamente fornito i documenti e in alcuni casi hanno anche aiutato le persone con meno dimestichezza alla compilazione dei suddetti moduli.

Da elogiare la velocità con cui si accede all’hub vaccinale: l’attesa in fila, se si è a ridosso del proprio orario di convocazione o anche leggermente in ritardo, è compresa tra i 15 e i 20 minuti.

vaccini Torino

Cresce la paura per il vaccino AstraZeneca

In questa struttura i due vaccini disponibili durante il mio passaggio sono stati Pfizer, destinato alla quasi totalità delle prime vaccinazioni (compreso il sottoscritto) e AstraZeneca, che a quanto ho potuto notare era destinato soprattutto a chi lo aveva già ricevuto alla prima inoculazione. Quello che mi ha colpito maggiormente è il fatto che in molti fossero preoccupati da un’eventuale utilizzo di AstraZeneca, condizionati dalla notizia della giovane 18enne di Sestri Levante, Camilla Canepa, deceduta a seguito dell’inoculazione del vaccino prodotto dalla multinazionale biofarmaceutica anglo-svedese. Più di qualcuno ha affermato che nel caso in cui gli avessero proposto il suddetto vaccino avrebbero rifiutato con fermezza, circostanza che poi non si è verificata perché come ho già affermato a quasi tutti è stato inoculato il vaccino Pfizer.

Altro motivo di lamentela riguarda il numero verde gratuito 800.95.77.95  messo a disposizione dalla Regione Piemonte per richiedere informazioni sui diversi aspetti legati all’emergenza Covid e alle prenotazioni. In molti, soprattutto anziani, lamentano attese interminabili al telefono e nei pochi casi in cui si riesce a parlare con un operatore spesso non si viene aiutati ad effettuare la prenotazione. Quasi sempre l’operatore che sta al di là della cornetta telefonica promette di richiamare (circostanza che non avviene quasi mai) o consiglia di farsi aiutare da figli, nipoti o amici per effettuare la prenotazione online. L’aspetto più negativo di questa vicenda è che chi ha organizzato il sistema non abbia avuto la sensibilità di capire che chi non ha dimestichezza con i messi tecnologici andava supportato in maniera differente. Ho potuto vedere con i miei occhi come in molti abbiano avuto difficoltà nella compilazione dei moduli, figuriamoci che problemi potrebbero riscontrare effettuando una prenotazione con il proprio pc, tablet o smartphone.

Green pass 15 giorni dopo la prima dose o solo dopo l’intero ciclo vaccinale?

Infine la vaccinazione vera e propria è avvenuta in un lampo, con grande professionalità e cortesia da parte del personale sanitario. Dopo l’inoculazione mi è stata comunicata la data del secondo appuntamento, tra 42 giorni, e mi sono state fornite alcune delucidazioni per quanto concerne l’ottenimento del ‘certificato verde‘: è possibile ottenere il Green pass solo dopo 7 giorni dalla seconda inoculazione. Almeno queste sono le linee guida che hanno ricevuto dall’alto.

Dopo aver ricevuto questa delucidazione mi sono permesso di affermare che secondo quanto affermano diverse testate giornalistiche e soprattutto il sito del Ministero della Salute, alla sezione FAQ, è possibile ottenere la certificazione verde Covid-19 a livello nazionale anche a 15 giorni dalla somministrazione della prima dose:”La certificazione verde Covid-19 di avvenuta vaccinazione contro il SARS-CoV-2 viene rilasciata in formato cartaceo o digitale dalla struttura sanitaria o dal Servizio Sanitario Regionale di competenza. Al momento, la validità è dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione della prima dose fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale (quando sono previste 2 dosi) e di nove mesi dal completamento del ciclo vaccinale“.

La risposta da parte del personale sanitario è stata lapidaria: “Si fidi di quello che le diciamo noi. E dia meno retta ai giornali, perché spesso diffondono notizie poco attendibili. La bufala è sempre dietro l’angolo!”. A questo punto sarò curioso di capire se quanto affermano gli operatori sanitari sarà confermato anche da Governo, ministro della Salute e Cts oppure no. Intanto ringrazio tutti coloro i quali ogni giorno prestano il proprio servizio per fare in modo che la campagna vaccinale prosegui spedita e tutti i cittadini, che nonostante i timori e le paure del momento, con spirito di sacrificio e con grande dedizione al bene comune si stanno vaccinando.

Carlo Saccomando
Carlo Saccomando
Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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