Dalle prime ore di questa mattina a Torrazza Piemonte, nel Torinese, è in corso lo sgombero della villa del boss della ‘ndragheta Rocco Schirripa, attualmente detenuto in carcere e che sta scontando dal 2015 la pena dell’ergastolo in quanto ritenuto responsabile dell’omicidio del Procuratore di Torino Bruno Caccia. Nell’immobile vivono ancora alcuni familiari dell’uomo.
Alle operazioni partecipano la Polizia di Stato, coadiuvata da Carabinieri, Vigili del Fuoco e Polizia Municipale. La confisca dei beni patrimoniali era stata disposta con i decreti del Tribunale di Torino emessi a seguito della proposta di applicazione della misura di prevenzione avanzata da parte del Questore di Torino.
Negli atti conclusivi del procedimento l’Autorità giudiziaria ha evidenziato con particolare attenzione la vicinanza di Schirripa ai Belfiore, nota famiglia ‘ndranghetista operante in Piemonte, oltre al lungo curriculum criminale. In questo senso va ricordato che Domenico Belfiore nel 1992 era stato condannato all’ergastolo quale mandante dell’omicidio Caccia.
Nel 2015, oltre alla condanna all’ergastolo quale autore materiale dell’omicidio, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a carico di Rosso Schirripa in quanto appartenente al “locale” mandamento di Moncalieri con il ruolo di “padrino“.