Quest’anno la città di Torino ha raggiunto un vero e proprio record, poiché salgono a nove i ristoranti che si sono aggiudicati una stella Michelin. Il capoluogo piemontese infatti si piazza al secondo posto della storica guida culinaria, dietro alla Lombardia.
Gli amanti del buon cibo potranno assaporare delle vere e proprie eccellenze gastronomiche rivisitate e tipiche della città sabauda, ma allo stesso tempo ci sarà spazio per nuove sperimentazioni e avanguardie della cucina targata 2.0.
I ristoranti con una stella Michelin: Condividere e lo storico Ristorante del Cambio
Fra i nove locali torinesi che detengono questo vanto troviamo il Ristorante del Cambio che si è aggiudicato l’onorificenza nel 2016 grazie allo chef Matteo Baronetto. L’elegante e antico salotto piemontese, situato in Piazza Carignano, rappresenta uno sfoggio per la città di Torino e anche nel 2021 si riconferma nella guida storica, continuando a tramandare le ricette tipiche del capoluogo piemontese come il vitello tonnato, gli agnolotti e il bollito misto.
In Via Bologna 20 si trova Condividere, il ristorante della Nuvola Lavazza che si è aggiudicato solo lo scorso anno l’ambita stella. L’offerta che propone lo chef Federico Zanasi prevede una serie di piatti della tradizione completamente rivisitati: un mix fra la cucina piemontese e quella spagnola.
Magorabin, Vintage 1997 e Casa Vicina
Dal 2013 il ristorante Magorabin detiene una stella Michelin sapientemente conservata nel tempo grazie alla tradizione e all’innovazione che lo chef Marcello Trentini inserisce nei menù degustazione e nei piatti alla carta.
Un vero e proprio record lo conserva Vintage 1997 che da ben diciotto anni si conferma una chicca nella guida culinaria più illustre. Situato in Piazza Solferino, il ristorante propone un viaggio in Piemonte alla scoperta dei sapori più antichi, mescolati con quelli moderni.
Casa Vicina Eataly Lingotto rappresenta il connubio fra Eataly e lo chef Claudio Vicina che ancora una volta li premia con una stella Michelin per la loro professionalità, il gusto e la presentazione, l’eccellenza delle materie prime in piatti come gli antipasti tipici della tradizione, gli agnolotti al sugo d’arrosto o il filetto di fassona.

Gusto innovativo: da Cannavacciuolo fino al 35esimo piano del grattacielo Intesa Sanpaolo
Inaugurato nel 2017 il Cannavacciuolo Bistrot vanta già una stella Michelin grazie a Nicola Somma che in questi anni è stato guidato dalle mani esperte dello chef partenopeo. Fra i piatti che vi si possono degustare troviamo una vera e propria rivisitazione della classica cucina piemontese come il tonno vitellato con maionese di bottarga, la battuta di fassona con lamponi e caviale, i ravioli ripieni di faraona con scampi crudi e frutti rossi.
In Via Modane si trova Spazio 7, ristorante in cui Alessandro Mecca, chef discendente da una nota famiglia di ristoratori torinesi, propone un menù alternativo e in continua evoluzione come le opere che impreziosiscono gli ambienti minimali ed eleganti del suo locale.
Un’altra eccellenza della città di Torino è sicuramente il Carignano, un piccolo ristorante che vanta da anni una cucina tipica piemontese, ma allo stesso tempo rivisitata da Fabrizio Tesse (già stellato alla Locanda di Orta) e Marco Miglioli.
Solo quest’anno si è aggiudicato una stella Michelin il ristorante del Grattacielo Intesa Sanpaolo, Piano 35, grazie alla guida dello chef stellato Marco Sacco. La cucina che viene proposta delinea un vero e proprio itinerario a spasso in tutto il Piemonte, accompagnato dallo slogan: “Bello, Buono, Semplice”.