Sono oltre 85 mila gli articoli per auto, tra parti di ricambio e accessori finiti o in fase di lavorazione, dotati di marchi con false indicazioni di origine e provenienza scoperte e messo sotto sequestro dalla Guardia di Finanza di Torino in due complessi industriali siti nella zona industriale di Avigliana in provincia di Torino.
Marmitte da competizione su strada e da rally, tubi terminali in acciaio e tamponi turbina e svariato materiale destinato al mondo “Racing” marchiato con indicazioni di origine e provenienza mendaci ovvero pronto per ulteriori illecite punzonature al laser a fibra ottica.
I “Baschi Verdi” del Comando Provinciale Torino si sono trovati davanti ad una rilevante frode commerciale perpetrata nel settore delle auto e dopo una verifica all’interno dei due complessi industriali hanno potuto accertare anche gravi omissioni e violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
All’interno dei due capannoni mancava il certificato di conformità dell’impianto elettrico, delle uscite di emergenza, degli impianti estinguenti portatili o fissi, della cartellonistica di sicurezza, dei D.P.I. (guanti e occhiali protettivi), della cartellonistica delle vie di fuga, degli impianti di aspirazione nonché erano presenti cavi elettrici nastrati ovvero involucri di protezione non integri.
I due capannoni e i prodotti contenuti al suo interno sono ora sotto sequesto
I due responsabili dovranno ora rispondere davanti all’Autorità giudiziaria di vendita di prodotti recanti false indicazioni di origine e frode in commercio.
I due capannoni e oltre 60 macchinari industriali per lavorazioni meccaniche, rinvenuti al loro interno, sono stati oggetto di sequestro preventivo, operato d’iniziativa dalle Fiamme Gialle e, successivamente, convalidato dall’Autorità Giudiziaria. Circa 1,5 km di tubi in acciaio, pronti per essere tagliati, fresati, piegati e montati sulle vetture appartenenti al comparto corse automobilistiche “Racing”, unitamente a oltre 15.000 parti di ricambio in acciaio e accessori per autoveicoli e 70.000 marchi sono stati cautelati dai Finanzieri.
Il valore complessivo dei beni mobili ed immobili sequestrati è pari a circa 2,5 milioni di euro.
La complessa operazione rientra nel quadro delle attività svolte, in via esclusiva, dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale Torino ed è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo piemontese.
I finanzieri coinvolti nell’operazione hanno confermato come il fenomeno illecito delle frodi in commercio continui a costituire un fiorente e redditizio business, sviluppato anche su piattaforme di e-commerce, particolarmente insidioso sia per i consumatori sia per gli stessi ricambisti i quali, a volte, non si avvedono del “tarocco”.