Indetto per mercoledì 24 novembre lo sciopero nazionale dei tassisti a cui aderirà anche la cooperativa Taxi Torino.
Stop quindi delle auto bianche dedite al servizio di trasporto pubblico a Torino dalle ore 8 alle 22. Anche se dalla cooperativa Taxi Torino assicurano che durante la giornata saranno garantiti i servizi essenziali come quelli riservati ai disabili, ai non vedenti e ai trasporti sanitari.
La questione messa sul tavolo del Governo dai Sindacati dei tassisti si concentra su due aspetti che la categoria chiede a gran voce .
Il primo aspetto contestato si lega ad una legge votata a febbraio 2019 che consente agli NCC di lavorare all’interno della Provincia attraverso strumenti tecnologici come UBER o similari e al riguardo non sono stati scritti decreti attuativi.
Il secondo aspetto invece fa riferimento al Ddl Concorrenza, nel quale è stata inserita anche la categoria dei tassisti, e alle tariffe che questa categoria deve attuare. Queste ultime però ad oggi sono amministrate dai rispettivi Comuni, Province e Regioni. E secondo il nuovo decreto potrebbero essere stabilite non può dagli enti territoriali ma a livello nazionale.
“Le tariffe? Se il servizio è pubblico lo deve decidere il Comune”

Le tariffe del servizio di Taxi Torino attualmente sono di competenza del Comune di Torino e gestite dalla Città Metropolitana di Torino. E proprio su quest’ultimo aspetto si è concentrato Alberto Aimone-Cat, presidente della Cooperativa Taxi Torino quando lo abbiamo interpellato in merito allo sciopero nazionale di mercoledì 24 novembre a cui anche la Cooperativa di taxi torinesi prenderà parte.
“La situazione che si è venuta a creare è grave. Quale concorrenza ci può essere per un prodotto sul quale la tariffa è già fatta dagli enti pubblici? Le tariffe dei taxi sono comunali quindi di quale concorrenza parlano? C’è un enorme equivoco. La liberalizzazione è una parola che si confonde con concorrenza. Se il servizio è pubblico secondo la liberalizzazione delle tariffe la deve gestire il Comune” commenta Alberto Aimone-Cat.
Attualmente nelle varie città italiane ci sono tariffe differenti per quello che riguarda il servizio taxi. Un aspetto che si deve mantenere secondo il presidente della Cooperativa Taxi Torino.
“Per quale ragione deve diventare una questione nazionale? L’importante è che le Regioni, le Città Metropolitane, le Province stabiliscono sui territori le varie situazioni. A Torino c’è la metropolitana mentre ad Asti no ma non è ragionevole applicare lo stesso sistema tariffario per le due città, è il Comune a dover decidere le differenze. La concorrenza si può fare tra istituzioni private non nel servizio pubblico. E perché allora farlo sul taxi?” conclude Aimone-Cat.