Protestano i lavoratori dei supermercati Pam di Torino che domani, sabato 9 ottobre, si ritroveranno davanti al punto vendita di corso Racconigi dalle ore 9 alle 12 per manifestare contro un nuovo provvedimento da parte della proprietà che obbliga i commessi a effettuare il servizio di pulizie. La decisione, valida per tutti i punti vendità d’Italia, è stata presa il 1 ottobre 2021: il gruppo Pam Panorama S.p.A ha scelto di non affidare più ad aziende esterne il servizio di pulizie.
Al fianco dei lavoratori ci saranno i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, organizzatori del presidio, che chiedono ai vertici del gruppo di tornare sui propri passi e li accusano di aver già dimenicato coloro i quali fino a qualche mese fa erano considerati “gli eroi della pandemia“. Oggi invece gli “angeli del Covid” saranno costretti a effettuare un servizio improvvisato, nei ritagli di tempo, che invece dovrebbe essere gestito da esperti nel settore. In questo particolare periodo storico, nel quale l’epidemia non è stata ancora debellata del tutto, la pulizia e la sanificazione sono elementi fondamentali per garantire la massima sicurezza a clienti e dipendenti dei supermecati
Il comunicato da parte delle sigle sindacali
“L’azienda ha comunicato dalla sera alla mattina, senza nessun confronto, che dal 1 ottobre 2021 molte attività di pulizia e igiene dei supermercati non verranno più svolte dalle imprese di pulizia – si legge nel comunicato diffuso dalle tre sigle sindacali – e dovranno essere svolte dalle commesse e dai commessi dei supermercati nel proprio orario di lavoro.”
E aggiungono: “PAM pretende dai propri dipendenti che imbraccino secchio, ramazza e stracci per pulire pavimenti, laboratori, reparti freschi fra un cliente e l’altro, così da essere più produttivi e consentire all’azienda di risparmiare. E la professionalità? La formazione? L’attenzione alle corrette procedure? Tutto passa in secondo piano davanti agli incassi! Sono lontani ormai i tempi degli “Angeli del Covid”.
Il comunicato prosegue con un attacco diretto al gruppo nel quale viene accusato di aver instaurato un “clima da caserma” nel quale addirittura si vieterebbe ai dipendenti di mostrare i tatuaggi ai clienti e quindi di coprire le parti del corpo tatuate. I sindacati denunciano anche la riduzione delle ore destinato agli addetti alle pulizie che “lavorano per poche centinaia di euro” e che rischierebbero così la perdita del posto, nel contempo commessi e commesse si vedrebbero sviliti nella loro professionalità.