Negli ultimi mesi una baby gang imperversava nelle vie del centro di Torino ed a essere presi di mira e rapinati, con estrema violenza tra l’altro, erano soprattutto i ragazzi minorenni.
Le indagini svolte dalla Polizia del Commissariato Centro hanno, proprio nella giornata di ieri, portato all’arresto del capo della presunta baby gang: un ventenne di nazionalità marocchina già noto alle forze di polizia.
Il ragazzo è stato ritenuto responsabile delle diverse rapine che prendevano di mira ragazzi di 15 e 16 anni e che si svolgevano soprattutto nella zona del Centro e quasi esclusivamente nelle ore serali e notturne.
Secondo le verifiche svolte dagli agenti il ventenne residente in provincia di Torino nella zona del Canavese è ritenuto dagli altri membri della “baby gang” un vero leader carismatico.
Ora per il ventenne di origine marocchina è scattata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Effettuava le rapine con estrema violenza e poi si vantava sui social
Dopo gli accertamenti svolti dalla Polizia si è scoperto che il ventenne incriminato aveva già avuto precedenti di resistenza e lesioni.
In quest’ultima indagine portata avanti dalla Polizia è stato certificato come fosse addirittura uno degli elementi di spicco della banda: il ragazzo complice, insieme ad altri soggetti ancora da identificare, è infatti stato identificato come l’autore di almeno due rapine.
Quello che atterrisce è che le rapine venivano svolte con estrema violenza dal ragazzo e dalla sua baby gang: i responsabili non solo minacciavano le loro vittime ma durante l’aggressione procedevano a immobilizzarle fisicamente e in alcuni casi anche a picchiarle.
Fino a quando gli spaventati ragazzi non cedevano i loro effetti personali: giubbotti e felpe di marca indossati oppure smartphone di loro proprietà.
Inoltre dai filmati delle telecamere di videosorveglianza poste nelle vie centrali di Torino, dalle testimonianze delle vittime raccolte dagli agenti, dalle perquisizioni svolte e dal monitoraggio di cellulari, foto, video e profili social si è potuto scoprire un’altra grottesca faccia di questa storia.
Il ventenne non solo perpetrava violente rapine ad intimoriti adolescenti ma dopo si vantava dei suoi colpi anche sui suoi profili social: selfie e stories su Instagram celebravano amaramente i suoi “successi”.