Se si va sulla mappa del navigatore e si scrive Piazza Caduti Vigili del Fuoco un puntino rosso lampeggia anche dentro a Quargnento, un piccolo paese dell’Alessandrino. Si tratta di Quargnento che ha intitolato una delle piazze centrali della sua cittadina ai Vigili del Fuoco Antonino, Marco e Matteo, rimasti uccisi due anni fa proprio mentre svolgevano il loro lavoro.
Il Comune di Quargnento ha deciso di ricordare così il secondo anniversario della morte dei vigili del fuoco del Comando di Alessandria Antonino Candido, Marco Triches, Matteo Gastaldo. Una piazza con i loro nomi. Un omaggio per ricordare quei coraggiosi pompieri, rimasti vittime dell’esplosione del cascinale in via San Francesco, alla periferia del paese il 5 novembre del 2019.
E anche se il nome di una piazza non potrà mai riempire quello che è stato tolto ufficialmente, ora e per sempre, lo spiazzo in via Corrente a Quargnento sarà la “Piazza ai Caduti dei Vigili del Fuoco Antonino, Marco e Matteo“.
A ricordarli con manifestazioni di vicinanza e fiducia è stata tutta la cittadina dell’alessandrino ma anche il Comandante di Alessandria, Mariano Guarnera e quello di Torino, Agatino Carrolo in rappresentanza del Capo del Corpo ma anche a nome di tutti i vigili del fuoco.
Quella tragica notte del 5 novembre 2019 a Quargnento in cui 3 vigili del fuoco persero la vita
Era il 5 novembre del 2019 quando nella notte in un piccolo paese a pochi chilometri da Alessandria si sentì un grosso boato. Un’esplosione all’interno di un cascinale collocato in via San Francesco nella periferia del paese di Quargnento. Ad intervenire sul luogo dell’esplosione sono tre vigili del fuoco del Comando di Alessandria: Antonino Candido, Marco Triches, Matteo Gastaldo.
Ma il loro pronto intervento gli costerà la vita. Solo dopo si scoprì che quell’incendio era doloso e che i proprietari del cascinale, Giovanni Vincenti e Antonella Patrucco, avevano appiccato il fuoco alla loro proprietà, provocandone il crollo, per riscuotere il premio assicurativo.
Dalle ricostruzioni degli inquirenti sembra che i pompieri una volta giunti sul posto a seguito della prima esplosione che ha provocato il principio d’incendio hanno avvertito i proprietari. Ma questi interpellati non hanno accennato alle bombole presenti in cascina che sono poi scoppiate in un secondo momento provocando la morte dei tre vigili del fuoco interventi. Una tragedia che si poteva evitare. E così la Corte d’Assise di Alessandria ha condannato ad inizio anno i due coniugi proprietari a trent’anni di carcere per omicidio volontario plurimo con dolo eventuale oltre al risarcimento delle famiglie delle vittime con 50 mila euro ciascuno.