Marco Riccetti, head bartender dell’Inside Restaurant & Cocktail Bar di Torino, ha ideato un nuovo cocktail che si ispira ad un quartiere del capoluogo piemontese: il Quadrilatero Romano, conosciuto anche come il “salotto” della città.
L’uso dell’OSCAR.697 Vermouth Rosso che troviamo al suo interno, del vermuttista Stefano Di Dio, è un richiamo al vino aromatizzato creato nel 1786 proprio a Torino in onore della città, così come la nocciola del Frangelico. A sostenere il tutto, il filippino Rum Don Papa che esprime al massimo la multi-etnicità del Mercato di Porta Palazzo con tutte le sue spezie.
Gli ingredienti e la preparazione del Quadrilatero Romano
Ecco gli ingredienti necessari per dar vita al cocktail Quadrilatero Romano:

- 5 cl Don Papa Rum
- 3 cl Amaro Parej
- 1 cl OSCAR.697 Vermouth Rosso
- 1 cl Frangelico
- 2 cucchiai zucchero muscovado
- q.b. soda
La ricetta originale del drink torinese invece è la seguente:
In un bicchiere Old Fashioned versare due cucchiai di zucchero muscovado e la soda per sciogliere lo zucchero. Girare con un cucchiaio fino alla completa diluizione, aggiungere l’amaro, l’OSCAR.697 Vermouth Rosso, il Frangelico e del ghiaccio, mescolare per diluire il tutto e infine completare con il Rum Don Papa, girare nuovamente per amalgamare e guarnire con cacao a scaglie e lamponi freschi.
Le origini del Vermouth
Si parla sempre della Milano da bere, ma non tutti sanno che l’aperitivo è nato proprio a Torino. Era il 1786 quando Benedetto Carpano, nella sua bottega di Piazza Castello, ebbe l’idea di aggiungere al vino bianco una miscela di erbe aromatiche e spezie, creando di fatto il Vermouth. Un cocktail che si distingue per colore, il bianco, il rosso e il rosato ma anche per sapore: dolce, secco, extra secco e chinato.
Il Vermouth però non rappresenta solamente un accompagnamento per dei stuzzichini, ma un vero e proprio vanto per l’intero Piemonte in quanto è stato inserito dal MiPAAF (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) nell’elenco PAT (prodotti agroalimentari tradizionali), per poi conseguire nel 2017 il riconoscimento IG (indicazione geografica).
Tamango: il cocktail “allucinogeno” di Torino
Un altro cocktail completamene Made in Torino è il Tamango, ideato nello storico locale Les Arcades di via Fratelli Calandra.
Il nome deriva dall’omonimo racconto dello scrittore francese Prosper Mérimée, pubblicato nel 1829. Tamango, il protagonista della storia, è un potente guerriero senegalese che vive in condizione di schiavitù e che ha avuto il coraggio di ribellarsi contro il suo padrone.
Una miscela segretissima di alcol, erbe e radici di piante africane gli ha conferito la nomea di drink allucinogeno, stupefacente; molti lo definiscono come la risposta italiana all’Assenzio. Il suo colore amaranto è dato da una varietà di ibisco che pare inibirebbe il corpo ad un desiderio sfrenato di ballare, misto ad un’incontrollabile euforia.
L’ideatrice, Elena Di Lorenzo, assicura che non è allucinogeno, ma sicuramente la gradazione alcolica di 70 gradi potrebbe favorire la sbornia, dal momento che il Tamango viene definito come il cocktail che passerà alla storia per aver portato in città il modo più rapido per ubriacarsi.