È una vera è propria ‘Odissea’ la situazione vissuta quest’oggi da migliaia di persone, tra cui molti torinesi, che questa mattina si sono dirette al porto di Genova per essere imbarcate sul traghetto Tirrenia diretto a Porto Torres, in Sardegna. Una fila infinita di auto è ferma da ore nel pargheggio dello scalo portuale: il congestionamento è dovuto al ritardo dell’imbarcazione che sarebbe dovuta giungere nel capoluogo ligure intorno alle 9 e avrebbe dovuto cominciare ad imbarcare i passeggeri alle 9:30, mentre così non è stato.
Numerosi gli utenti che sui social hanno lamentato il comportamento scorretto da parte della compagnia di navigazione italiana accusata di non aver dato alcuna spiegazione esaustiva sull’accaduto. Tirrenia, in un primo momento, ha informato i presenti che i disagi erano stati causati dal maltempo, ma appellarsi alle condizioni meteo è sembrata una scusa senza senso in quanto altre imbarcazioni continuavano regolarmente ad attraccare al porto. Inoltre le previsioni marine presenti nei principali portali specializzati hanno smentito clamorosamente le informazioni diramate dalla compagnia attestando una situazione di mare poco mosso.
Avarie ai sistemi e violazioni delle norme di sicurezza
In un secondo momento è rimbalzata la voce di ritardi accumulati che hanno inesorabilmente fatto slittare tutti gli orari dei viaggi successivi e infine altri rumors che parlavano di sequestri di navi da parte delle forze dell’ordine dovute al riscontro a bordo di numerose avarie. Queste ultime notizie sono state confermate da alcuni articoli apparsi nei giorni scorsi su ‘La nuova Sardegna‘ che parlano di diversi controlli effettuati negli ultimi giorni da parte della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza nell’ambito dell’indagine denominata “Traghetti Sicuri”, avviata dalla Procura. Le imbarcazioni della Tirrenia sotto finite sotto la lente d’ingrandimento a causa delle violazioni sulle norme di sicurezza e sulla navigazione riscontrate.
Il quotidiano sardo racconta che sono state effettuate una serie di prove sui motori, sulle scialuppe di salvataggio, sui sistemi che dovrebbero entrare in funzione in caso di black-out,oltre a verificare l’apertura automatica delle porte, l’efficenza del sistema anticendio, il funzionamento delle luci di emergenza e delle segnalazioni. L’articolo apparso due giorni fa afferma che l’accurato check-up ha evidenziato un guasto: “l’acqua in ingresso dalle sentine non defluirebbe in maniera regolare, e questo potrebbe non garantire la navigazione in condizioni di sicurezza“.

Ritardi allucinanti: Tirrenia non è in regola e i passeggeri ne pagano le conseguenze
In sostanza i controlli effettuati hanno fatto accumulare notevoli ritardi, disagi che non sono stati comunicati in tempo ai passeggeri. Le migliaia di persone presenti al porto da questa mattina, tra cui disabili, anziani, bambini e animali, sono stati costretti a stare sotto il sole cocente per ore senza ricevere alcuna assistenza. Inoltre si sono accumulate ulteriori spese dovute alla cena che non era prevista, in quanto ci si immaginava di essere già sull’isola, e comporterà gravi perdite per chi aveva già prenotato e pagato l’albergo per questa notte.
Tra le testimonianze più esaustive spicca quella di Michela Gioia, giovane ragazza in partenza per l’Isola, che ha documentato e raccontato in maniera esaustiva il calvario vissuto dai presenti. Il video è stato pubblicato sulla pagina social di Vito Gioia, vicepresidente della Onlus Even29. A quanto pare il traghetto arriverà al porto alle 19:00 di questa sera. Michela fa una considerazione meritevole di essere attenzionata: nell’imbarcazione sono presenti alcune cabine libere. Pur avendo creato molti disagi la compagnia ha deciso di non darle gratutitamente ai più bisognosi ma di concederle solo a pagamento. Per cui chi aveva previsto di fare un viaggio di giorno, senza evere bisogno di una cabina, sarà costretto a viaggiare di notte e al freddo per cause che dipendono esclusivamente dalla stessa Tirrenia.
Uno situazione inaudita che speriamo possa essere attenzionato da chi di dovere ma sopratutto possa far riflettere i responsabili della compagnia di navigazione e che possano concedere alle persone più fragili un viaggio più comodo.