Proprio nelle ultime ore è stato segnalato un ulteriore caso di peste suina africana sul territorio piemontese.
Ora Confagricoltura Piemonte ha chiesto al presidente della giunta regionale Alberto Cirio e agli assessori alla sanità Luigi Icardi all’agricoltura Marco Protopapa di aprire al più presto un confronto con le Organizzazioni agricole, al fine di individuare la possibilità di concedere, anche con interventi del Governo nazionale, adeguate misure di ristoro alle imprese agricole danneggiate dalle turbative di mercato a seguito dell’emergenza Peste Suina Africana.
Luca Brondelli, presidente di Confagricoltura Alessandria ha infatti segnalato come alcune aziende di macellazione, industrie e società cooperative, operanti fuori Piemonte avrebbero sospeso i ritiri di suini vivi allevati in Piemonte, anche al di fuori della zona infetta delimitata dall’Unione Europea.
“Sono stati degli allevatori nostri associati ad averci segnalato la questione. Questi atteggiamenti, che abbiamo chiesto alla Regione di voler verificare, stanno provocando turbative di mercato e ingenerando fenomeni speculativi che danneggiano pesantemente le imprese agricole e di allevamento, già duramente colpite dall’aumento dei costi produttivi per il rincaro dell’energia tra materie prime per l’alimentazione degli animali” ha dichiarato Luca Brondelli.
Peste suina: non pericolosa per l’uomo ma solo per i suini. Ora però il settore allevamenti è in ginocchio
Come già chiarito la peste suina africana non si trasmette all’uomo e non c’è quindi nessun rischio per la popolazione ma è molto contagiosa per i suini, sia domestici che selvatici.
E se rappresenta in parte una preoccupazione dal punto di vista sanitario ora lo è anche sotto l’aspetto economico.
Confagricoltura Alessandria ha ribadito l’assoluta necessità di un attento monitoraggio dell’evoluzione della situazione, invitando ancora una volta tutti gli enti responsabili a voler attivare idonee misure di prevenzione della diffusione del contagio e, parallelamente, un immediato piano di contenimento dei cinghiali per arginare l’emergenza.
La Regione Piemonte ha già vietato la caccia sul territorio dove sono stati registrati i casi e ha rafforzato la sorveglianza sul territorio. Inoltre incontrerà proprio in questi giorni le associazioni di rappresentanza per concordare insieme a loro le attività da mettere in campo per cercare di sbrogliare questa problematica che ha colpito severamente il settore degli allevamenti.