Finalmente dopo quella che anche l’OSAPP, l’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria ha definito “una lunga trattativa” il Governo ha disposto l’obbligo di Green Pass anche per i familiari dei detenuti.
L’OSAPP aveva già evidenziato come, proprio in queste ultime settimane, all’interno delle carceri torinesi vi fosse stato un aumento allarmante dei contagi sia tra il personale che tra i detenuti. E proprio per ovviare a questa situazione ormai esacerbata il Sindacato della Polizia Penitenziaria aveva già richiesto a gran voce che l’ingresso negli istituti penitenziari avvenisse esclusivamente previa esibizione del Green pass.
Finalmente negli scorsi giorni è arrivata una pronta risposta dal Governo: all’interno del Decreto Legge che entrerà in vigore dal 20 gennaio 2022 si legge come l’estensione dell’impiego delle certificazioni verdi COVID-19 sia imposto anche per i “colloqui visivi in presenza con i detenuti e gli internati, all’interno degli Istituti penitenziari per adulti e minori”.
Una misura che non può che “rassicurare” ma in realtà lo fa solamente in parte: l’Organizzazione Sindacale di Polizia Penitenziaria aveva sollevato come anche altre situazioni stanno generando una più veloce diffusione di contagio all’interno delle carceri torinesi.
I servizi di di traduzione e trasporto dei detenuti tra le varie sedi delle carceri e verso le aule di giustizia per esempio ma anche la promiscuità esistente nelle celle. Quest’ultimo aspetto è notevolmente dibattuto da mesi dall’OSAPP in quanto secondo l’organizzazione sussistono serie problematiche circa le pessime condizioni detentive negli Istituti penitenziari torinesi.