La scorsa settimana gli agenti della Squadra Mobile del Commissariato Mirafiori hanno arrestato due soggetti autori di una serie di truffe nei confronti di anziani inermi con l’accusa di furto aggravato in abitazione. Il modus operandi era sempre il medesimo: andavano in giro per le vie del quartiere cercando di individuare gli anziani più in difficoltà e con la scusa di prestare loro aiuto si introducevano all’interno delle abitazioni per derubarli. Si tratta di un 65enne, C.G., e del figlio 26enne, C.V. , entrambi appartenenti alla comunità sinti.
Alle 13:30 di giovedì scorso, 31 marzo 2022, gli investigatori hanno notato dei movimenti sospetti di due uomini a bordo di un’automobile che stazionava nei pressi di un supermercato. Dopo dopo un’anziana, con un deambulatore che la aiutava a camminare, uscita dall’ipermercato è stata seguita a piedi dal 65enne.
Individuavano le vittime e si introducevano in casa identificandosi come carabinieri

La vittima, percorsi un centinaio di metri, è entrata all’interno del proprio condominio seguita a ruota dall’uomo che all’ingresso nello stabile ha approcciato la donna aiutandola ad entrare, garantendosi così l’accesso. Il malvivente è poi rimasto all’interno dell’edificio, e presumibilmente nell’appartamento della donna, per diversi minuti. In seguito si è allontanato frettolosamente dallo stabile ed è salito salito a bordo dell’autovettura condotta dal figlio, che nel frattempo era rimasto ad attenderlo in strada.
A quel punto gli investigatori, intuendo quanto accaduto, hanno deciso di fermare i due uomini per sottoporli ad un controllo. Durante le perquisizioni sono stati rinvenuti diversi monili in oro, per un ammontare di circa 10 mila euro, ed un finto tesserino riportante la dicitura “Carabinieri”, la fotografia di un uomo sconosciuto (somigliante a C.G.) e le generalità di un inesistente Maresciallo.

Derubati dei ricordi di una vita: restituiti all’anziana i regali del marito defunto
Contestualmente al fermo altri poliziotti hanno effettuato accurati accertamenti presso lo stesso stabile ove era stato visto entrare C.G., individuando l’anziana (classe 1942) precedentemente tallonata dall’uomo, alla quale poco prima il 65enne si era identificato come appartenente all’Arma dei Carabinieri ed aveva comunicato di dover effettuare un controllo nell’abitazione, asserendo che erano stati perpetrati dei furti nello stabile. Carpita la fiducia della donna, l’uomo si era fatto indicare ove erano custoditi i monili, all’interno dell’alloggio, appropriandosene, non appena la vittima si era distratta.
I valori sottratti dal malfattore, rinvenuti all’interno dell’autovettura dei malviventi, sono poi stati riconosciuti dalla vittima come i ricordi di un’intera vita, tra cui, in particolare, i regali ricevuti dal defunto marito. La refurtiva le è stata immediatamente restituita, in sede di denuncia.