Nella notte tra il 29 e il 30 ottobre scorso l’assalto esplosivo da parte di una banda di rapinatori al bancomat dell’ufficio postale di via Damiano Chiesa 67/C a Torino ha senza ombra di dubbio influito negativamente sulla vita dei residenti nelle vicinanze di questa struttura. Da quel fatidico giorno l’ufficio non è più stato riaperto e i cittadini sono stati costretti a macinare chilometri per recarsi allo sportello postale più vicino.
Per questo motivo il 29 gennaio 2022, a tre mesi esatti di distanza dalla rapina, a partire dalle ore 10:30 i responsabili del comitato civico La Barca e del comitato spontaneo Bertolla hanno organizzato un flash mob pacifico per sollecitare la riapertura dell’ufficio postale situato nella zona Nord del capoluogo piemontese, a pochi passi dal confine con il comune di San Mauro Torinese. I partecipanti indosseranno magliette colorate e porteranno con sé pentole, coperchi e tamburelli per far sentire ancora di più la loro presenza
Penalizzati gli anziani e le persone con disabilità
Molti cittadini hanno evidenziato che la chiusura forzata ha creato numerosi disagi non solo a tutti i residenti del quartiere, ma soprattutto alle persone anziane e con disabilità, ovvero quelle che fanno più fatica a spostarsi in altri uffici postali distanti chilometri. Le due filiali di Poste Italiane più vicine nella zona sono quelle di via Gottardo 275, in zona Barriera di Milano distante circa 2 km, e quello di Piazza Orsara di Puglia 4 a San Mauro, situata a 3,3 km.

Presenti alla manifestazione il presidente della Circoscrizione 6, Stefano Lomanto, e tutti i consiglieri
I due comitati hanno sponsorizzato sui loro canali social l’iniziativa, chiedendo a gran voce la partecipazione massiccia dei cittadini. Alla manifestazione è stato invitato anche il presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lomanto, che a sua volta ha allargato l’invito a tutti i consiglieri circoscrizionali. Il più giovane presidente di tutte le circoscrizioni cittadine, ha 29 anni, è stato tra i primi a interessarsi al caso e ha cercato in tutti i modi di fornire il proprio appoggio a quella che reputa una ‘nobile causa’.
“Dopo essere stato interpellato dai membri dei due comitati mi sono immediatamente attivato e ho inviato due mail alla direzione di Poste Italiane, ma purtroppo non ho ricevuto alcuna risposta“, ha dichiarato Lomanto. Inoltre al caso si è interessato anche anche l’assessore Francesco Tresso, ma anche il suo tentativo di contattare i vertici aziendali non è andato a buon fine. L’unico ad avere ricevuto qualche rassicurazione è stato il sindaco Stefano Lo Russo, al quale è stata promessa la promessa la riapertura al 24 febbraio 2022.
Ma i residenti non si fidano della parola data al sindaco, anche perché nel recente passato erano già state fatte diverse promesse tutte puntualmente disattese, e pretendono garanzie da parte dei responsabili di Poste Italiane.