Questa mattina i carabinieri del Nas, su ordinanza del Gip del Tribunale di Torino, hanno arrestato Giuseppe Delicati, il medico no Vax di Borgaro Torinese salito agli onori della cronaca per i numerosi video pubblicati sul web nei quali ribadiva le sue teorie negazioniste nei confronti del Covid e per le centinaia di certificati di esenzione vaccinali rilasciati, così come testimoniato da diversi servizi televisivi apparsi sul programma ‘Le Iene‘. Inoltre il 31 dicembre scorso il Sistema Sanitario Nazionale, su proposta della Asl To4, aveva stabilito la revoca della convenzione come medico.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino, erano state avviate nel settembre 2021 quando il medico aveva manifestato pubblicamente le sue idee contrarie al vaccino. Le accuse nei suoi confronti sono di “errore determinato dall’altrui inganno” e “falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici”. Inoltre non sono passate inosservate agli inquirenti le lunghissime code di pazienti, con relativi assembramenti, apparse all’esterno dello studio medico ubicato nel piccolo comune torinese.
L’arresto per il pericolo di reiterazione del reato
Nei confronti del medico, il Giudice per le Indagini Preliminari ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza ed il concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato in relazione al rilascio di un numero indeterminato di certificati medici di esenzione o differimento dalla vaccinazione Covid-19, in assenza del requisito essenziale relativo al possedimento della qualifica di medico vaccinatore nell’ambito della campagna di vaccinazione al Covid-19. Qualifica ricoperta dal medico solo per un brevissimo lasso temporale intercorso dall’ottenimento delle fiale ad ottobre 2021 fino alla data di revoca della convenzione con il S.S.N. disposta quale provvedimento disciplinare dall’ASL di competenza TO4.
Appartenenti alle forze dell’ordine, personale scolastico e sanitario avrebbero usufruito delle esenzioni false
Inoltre la condotta del medico è stata ritenuta lesiva degli interessi delle pubbliche amministrazioni che tramite i suoi certificati sarebbero state indotte in errore sulla sussistenza di idonee condizioni di sicurezza per l’ammissione al servizio di diversi professionisti soggetti all’obbligo vaccinale, tra cui personale sanitario, scolastico o appartenente alle forze dell’ordine, i quali avrebbero cercato dunque di evitare di essere sottoposti al provvedimento di sospensione dal servizio attestando contrariamente al vero l’incompatibilità di talune patologie con il vaccino Covid- 19.