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lunedì 11 Dicembre 2023

“Il vento tra le righe”, Paolo Rumiz incanta il Salone del Libro (VIDEO)

Paolo Rumiz incanta il pubblico del Salone del Libro con una suggestiva riscrittura del mito d'Europa

Paolo Rumiz apre la seconda giornata del Salone del Libro regalando un’ora di spettacolo più che di conferenza. Il suo incontro con il pubblico è incentrato su una riscrittura del mito d’Europa che intreccia racconto, poesia e musica. Ad accompagnare le sue parole, infatti, c’è Alexandar Sasha Karlic, musicista serbo che da anni vive in Italia.

Il viaggio di Rumiz parte dal racconto mitologico greco e sì trasforma in un attuale, reso teneramente suggestivo come lui è in grado di fare. Lo scrittore e giornalista riempie le sala con le sue parole e tutti ascoltano rapiti, perfino i bimbi di una scuola media lì presenti. Le note di Sasha aiutano a immergersi in un racconto antico e moderno allo stesso tempo.

Il mito di Europa nelle parole di Rumiz

Secondo la mitologia greca, Europa era una giovane donna rapita da Zeus sotto forma di toro; il dio si accoppiò a lei e in seguito la sua discendenza popolò il nostro continente. Rileggendo la storia, Rumiz immagina Europa come una profuga siriana che fugge dalla guerra. Accolta a bordo di una nave di marinai occidentali, la donna sbarca nei territori mediterranei, verso una nuova vita e la libertà.

Paolo Rumiz descrive Europa, la profuga siriana protagonista del suo racconto

Il racconto di Rumiz è vivo e intessuto di poesia; con grande capacità letteraria, l’autore fonde nelle sue parole realtà e sogno, descrivendo la tragedia dei migranti e la speranza di una vita migliore. Migliore non solo per loro ma anche per noi, che sembriamo aver perso il senso dell’Europa e dell’unità che ambiva a essere.

Con una bravura unica, Paolo Rumiz incanta e cattura. Fa capire al pubblico la bellezza della poesia, del suo suono in particolare, e di come è capace di calmare gli animi. “Se io fossi medico”, dice al pubblico, “invece del valium prescriverei un centinaio di endecasillabi da leggere la sera”. A me viene da sorridere perché mi fa pensare a quando ieri Nori ha descritto lo scrivere come una sorta di ultima spiaggia. Penso alla scrittura come rimedio, alla poesia come cura, e penso a quanto sia bello che il Salone regali questi momenti.

A conclusione del suo racconto, Rumiz immagina Europa, la protagonista della sua storia, che si rivolge direttamente a lui, suggerendogli di non stare sempre a scrivere e lasciare ogni tanto che le parole vadano al vento. Dopodiché ci dice che “il vento tra le righe” gli sembra proprio un bel titolo, e ce ne suggerisce l’uso. L’ho fatto per dare il titolo a questo articolo e spero di avergli reso un giusto omaggio.

Danilo D'Acunto
Danilo D'Acunto
Dopo una formazione classica ho proseguito gli studi specializzandomi con lode in Archeologia e Storia dell'Arte Antica presso l'università Federico II di Napoli. Da anni mi occupo di divulgazione e promozione culturale guardando con interesse tutti i campi del settore, dalla letteratura all'enogastronomia, passando per arte, storia e fumetto.

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