Si dice che gli errori dei genitori siano destinati a ricadere sui figli, ma alle volte anche gli errori dei figli possono ricadere sui genitori. Anche se questo non sembra il caso di Samuele Bonfanti, figlio del direttore generale della Gtt Gabriele Bonfanti, che suo malgrado si è reso protagonista di un grave episodio che mette a repentaglio la reputazione dell’azienda di trasporto pubblico torinese.
Lo scorso febbraio il 18enne ha pubblicato sui social un video nel quale veniva immortalato alla guida di un bus di linea, per l’esattezza un autosnodato di circa 20 metri, mentre percorreva via Botticelli, strada che collega piazza Derna a piazza Sofia e nel quale è situato il commissariato di Polizia Barriera di Milano. Il tutto accompagnato dal brano dei OneRepublic ‘I lived‘, che ironia del destino è anche la colonna sonora dello spot del programma tv ‘Ultima Fermata’ in onda su Canale 5. In questa ‘speciale’ occasione il ragazzo appare molto felice, particolare che si evince da un sorriso a trentadue denti esposto in bella mostra con la mascherina Ffp2 volutamente abbassata, dispositivo di protezione personale che andava indossato obbligatoriamente a bordo del mezzo, sia dal personale Gtt che da eventuali passeggeri presenti. In barba a tutte le normative vigenti.
Guida senza patente e non è dipendente Gtt
A seguito della pubblicazione sui social network il filmato ha destato grande interesse e scalpore tra i dipendenti della Gtt che nelle chat di WhatsApp lo avevano fatto girare all’infinito generando una miriade di commenti di ogni genere. Non tanto perché il protagonista del video di 10 secondi è il figlio di uno dei vertici dell’azienda, ma soprattutto perché il 18enne non ha la patente, figuriamoci la patente D e l’abilitazione per guidare questa tipologia di mezzo, e non è nemmeno un dipendente della Gtt nonostante sul suo profilo Facebook sia messa in bell’evidenza la dicitura “Lavora presso GTT Gruppo Torinese Trasporti”.
L’autista di servizio rischia il licenziamento
La notizia è trapelata ieri in quanto l’azienda ha deciso di aprire un’indagine interna nel corso della quale è stata individuata l’autista che avrebbe consentito al ragazzo di mettersi al volante del mezzo pubblico ed è stato presentato un esposto in procura per fare chiarezza sull’accaduto. La donna, che ha confessato l’accaduto, rischia un provvedimento disciplinare e addirittura il licenziamento, mentre per l’dg Bonfanti sembra che non sia previsto alcun provvedimento. E non è escluso che caso possa avere dei risvolti giudiziari.

Episodio singolo o era già accaduto in passato?
In merito a questa vicenda il particolare che fa molto riflettere è che l’autista pagherà in prima persona la bravata messa in atto dal Bonfanti junior, mettendo a repentaglio la propria carriera e quindi il proprio futuro, mentre padre e figlio con tutta probabilità se la caveranno al massimo con una bella ramanzina dai vertici Gtt. Ma sarebbe ancora più grave se come si vocifera il giovane Samuele avesse già guidato altri mezzi, il che non sarebbe poi così utopico vista la grande dimestichezza e tranquillità con cui conduce l’autobus nel video incriminato, e in altre occasioni si fosse spacciato per controllore, indossando la divisa ufficiale e visionando i biglietti a tutti i passeggeri.
Ultima fermata in Gtt per i Bonfanti?
Il 18enne ha proprio l’aspetto del tipico ragazzo della porta accanto: fisico asciutto, sorriso smagliate, una folta capigliatura riccia e indossa degli occhiali che lo fanno sembrare una persona intelligente. Nonostante le apparenze e le parentele ai piani alti qualcuno tra i vertici Gtt, dopo questa bravata che ha creato grandi problemi d’immagine all’azienda e ha messo a repentaglio la sicurezza pubblica, dovrebbe pensare alla gravità del gesto e non permettere che nel prossimo futuro ‘alcuni privilegiati’ abbiano canali preferenziali per essere assunti. Forse è proprio arrivato il momento di decretare l’Ultima Fermata per Bonfanti junior e senior, anche senza la voce in sottofondo di Simona Ventura.