Sono stati tantissimi i giovani scesi in piazza oggi, venerdì 24 settembre, nel centro di Torino per dare voce ad un problema globale, quello dell’emergenza climatica in tutto il mondo.
Friday For Future è il movimento ambientalista internazionale nato con le azioni di protesta dell’attivista Greta Thunberg nel 2018. Da allora sono state molteplici le manifestazioni in tutto il mondo a sostegno della difesa del clima da parte soprattutto degli studenti e della popolazione più giovane. Ricordiamo che Greta il 13 settembre del 2019 era stata nel capoluogo piemontese per partecipare ad una delle manifestazioni per l’emergenza climatica.
Anche i giovani di Torino non si sono tirati indietro ed anzi hanno fatto sentire la loro voce in merito all’importante questione legata al clima, nei precedenti scioperi e anche nell’ultimo organizzato oggi. Soprattutto in vista della COP26, la 26esima Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico, prevista a Glasgow nel mese di novembre.
“Ci avete rotto i polmoni”, “Ci state calpestando il futuro, “Anche i dinosauri pensavano di avere tempo”, “Non è maltempo è crisi climatica”.
Questi sono alcuni degli slogan di accusa presenti alla manifestazione quest’oggi a Torino. La richiesta dei ragazzi è di attuare tempestivamente manovre politiche mirate ad intervenire sulla questione eco-climatica. Una richiesta legittima a ben pensarci. Ad essere messo sotto scacco è proprio il futuro alle nuove generazioni.
“Il mondo è un bel posto e per esso vale la pena lottare”: e così gli studenti diventano difensori del loro Pianeta
La manifestazione del Fridays For Future di Torino è partita in mattinata da Piazza Statuto per concludersi dopo un paio di ore in Piazza Castello. Il corteo del FFF ha attraversato via Cernaia e via Pietro Micca e si è radunato poi nella grande piazza del centro di Torino.
Ad adunarsi in difesa dell’ambiente e del nostro Pianeta sono stati migliaia e migliaia di giovani che alzando striscioni colorati, slogan creativi hanno potuto farsi sentire. Far sentire l’urlo di una generazione che necessita di misure immediate perché come scrive giustamente qualche studente su un cartone colorato: There is no Planet B.
“Siamo qui per azioni immediate per fronteggiare la crisi climatica, una crisi che è già qui, è già in Terra perché il clima è cambiato” dichiara un attivista presente alla manifestazione.

Presenti anche associazioni ed enti del territorio che da tempo si battono per la salvaguardia del clima.
“Oggi partecipare è molto importante perché è il primo Fridays dell’anno prima della conferenza di Glasgow quindi è importante esserci per dare un segnale simbolico oltre che fisico. Noi vogliamo evidenziare i principali problemi che sono l’alimentazione e nella fattispecie il consumo di carne, il traffico veicolare privato e la differenza che c’è tra le spese annuali per la guerra e quelle riservate al dissesto idrologico, al clima e all’ambiente” commentano alcuni rappresentanti del Circolo Molecola di Torino facente parte di Legambiente e presenti al FFF di quest’oggi.

“Vogliamo una giustizia climatica”: le parole dei giovani al Fridays For Future per protestare contro l’inefficienza dei governi alla crisi eco-climatica
“Perché la temperatura globale è già aumentata di 1.2 °C rispetto ai livelli preindustriali; i livelli del mare si stanno innalzando e minacciano le coste; i poli si stanno fondendo liberando gas tossici;gli eventi meteorologici estremi sono sempre più frequenti e intensi; per quanto ci crediamo assolti, siamo coinvolti e abbiamo il dovere di rimediare. Per assicurare un futuro alle nuove generazioni, per ottenere quel mondo migliore che è possibile”.
Così scrivono gli organizzatori in merito al motivo per partecipare alla manifestazione del Fridays For Future organizzata il 24 settembre nel centro di Torino.
E sottolineano anche come il Pianeta stesso sta lanciando segnali inequivocabili con un troppo tempestivo cambiamento del clima e lo scioglimento ed l’arretramento dei ghiacciai. Sotto accusa anche la quantità di incendi che quest’anno hanno interessato il territorio italiano diventando una delle aree più colpite d’Europa.
Lo fanno in maniera creativa e colorata, tra musica ad alto volume, balli, cori, inneggiando lo slogan cardine di questa edizione: “Our House is on Fire“.
E alzando anche la voce, perché talvolta urlare è l’unico modo per farsi sentire.
“Siamo qui con tutti coloro che il cambiamento lo pretendono e non hanno paura di metterci la faccia. Siamo qui per dire che i governi hanno fallito fino ad ora e non permetteremo che continuino a farlo. Denunciamo la loro inefficacia e inefficienza nel trovare misure adeguate per fronteggiare la crisi eco-climatica.
Il movimento di disobbedienza civile non violenta è lo strumento per il cambiamento e non ci fermeremo finché non ci ascolteranno. Aggiungo che è l’unico modo che abbiamo per raggiungere il cambiamento che vogliamo. Vi proporrei un’altra alternativa se solo ci fosse” dichiara Delfina del movimento internazionale Extinction Rebellion.
Per gli studenti è importante esserci, diventare difensori del Pianeta e sostenere il proprio futuro. Come dichiara un giovane manifestante al corteo: “È importante essere presenti a questa manifestazione perché la tematica è sempre più attuale. Siamo in tanti oggi ma potremmo essere sempre di più”.