Nel giro di poche ore si è scatenata una bufera di proporzioni epiche intorno a Paola Perinetto, garante regionale dei detenuti di Ivrea, che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un fotomontaggio che vede l’uno accanto a l’altro il premier Mario Draghi e l’ex terrorista leader del gruppo dei Proletari Armati per il Comunismo Cesare Battisti. L’immagine è accompagnata da un’affermazione shock: “Nella foto possiamo osservare un caso di estrema somiglianza. Uno è un criminale senza scrupoli, l’altro è Cesare Battisti“.
Le posizioni No Green Pass della Perinetto sono note da tempo, come testimoniano i numerosi video presenti sul suo account social (ultime quelle relative alle proteste al porto di Trieste), ma post in questione ha avuto un importante eco mediatico tale da attirare elementi di spicco della politica nazionale. Tra i commenti di maggiore spessore spicca quello sottosegretario all’Interno e vicepresidente della Camera Ettore Rosato: “Paola Perinetto, garante dei detenuti di Ivrea, ha definito sul suo profilo Facebook Draghi un ‘criminale senza scupoli’, paragonandolo a Cesare Battisti e definendo Trieste la ‘Tiennanmen’ italiana. Non è ‘garante’ del greenpass, né della buona educazione, nè certamente può continuare ad esserlo dei detenuti. Inqualificabile, si avviino subito le procedure per rimuoverla dal suo incarico“.

Il garante nazionale dei detenuti chiede la rimozione dall’incarico
Sul post al ‘veleno’ è intervenuto anche il garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma, che ha chiesto a sindaco e consiglio comunale della città eporediese di rimuovere la Perinetto dall’incarico. Più soft la posizione del coordinatore dei garanti comunali piemontesi, Bruno Mellano, che ha evidenziato come dopo la sua personale segnalazione alla garante regionale di Ivrea abbia immediatamente provveduto alla rimozione del post incriminato.
“Non spetta a me ‘rimuovere’ Paola Perinetto dal ruolo assegnatole dal Consiglio comunale di Ivrea a seguito di procedura pubblica di avviso e di selezione. – ha precisato Mellano – La delibera istitutiva e il regolamento attuativo di Ivrea, come quelli delle altre oltre cinquanta città italiane dotate di garante, hanno una previsione esplicita per l’eventuale revoca. Sono certo che il sindaco, con cui mi sono sentito telefonicamente, e il Consiglio comunale eporediese faranno le debite considerazioni e, soprattutto, decideranno se si possa configurare la previsione normativa che determina la possibilità di revoca con i due terzi dei consiglieri votanti: ‘per gravi motivi connessi all’esercizio delle sue funzioni, gravi inosservanze dei doveri discendenti dal proprio ufficio o per gravi e ripetute violazioni di legge‘.
Mellano ha inoltre spezzato una lancia a favore della collega rimarcando come il lavoro effettuato in questi anni dalla donna non possa essere cancellato dall’errore in cui è incappata e dalla gogna mediatica messa in atto sui social: “Credo sia doveroso dire, anche oggi, che Paola Perinetto è una garante comunale efficiente e disponibile, molto presente e assidua nel suo compito e che nella fase acuta della pandemia si è incaricata direttamente anche di surrogare il mondo del volontariato escluso dall’ingresso in carcere nel sostegno materiale ai ristretti“.