Laura Cavandoli, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo famigliare rilancia uno dei temi cardine espressi nel corso dell’ultima audizione dal Presidente AIEF, Associazione infanzia e famiglia, Tommaso Varaldo: “: Lo Stato oggi non sa con certezza quanti siano i minori allontanati dalle famiglie o senza famiglia, né quante siano le comunità operanti sul territorio nazionale per la loro accoglienza”. Eccovi le sue parole scritte sulla sua pagina Facebook e riprese dalla Gazzetta di Parma:
Laura Cavandoli: troppe le violazioni dei diritti di minori e famiglie: è tempo di agire
Così la deputata leghista nonché Presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulle comunità per minori:” Molte violazioni dei diritti di minori e famiglie, strutture spesso inidonee ad accogliere e poca trasparenza: nel corso dell’audizione nella Commissione che presiedo, Tommaso Varaldo, fondatore dell’Associazione Infanzia e Famiglia (AIEF), che opera principalmente in Piemonte per tutelare bambini, adolescenti, anziani e persone con disabilità, ha evidenziato un quadro di forte criticità nel sistema degli affidi.
In primo luogo la mancanza, a livello nazionale, della individuazione e classificazione delle tipologie delle comunità che accolgono e di una definizione degli standard minimi di qualità. Ma soprattutto, come ho già avuto modo più volte di sottolineare, manca un registro dei minori fuori famiglia: lo Stato oggi non sa con certezza quanti siano i minori allontanati dalle famiglie o senza famiglia, né quante siano le comunità operanti sul territorio nazionale per la loro accoglienza”.
Manca quadro trasparente sui provvedimenti di affido
“Questo impedisce un quadro trasparente sia allo Stato, sia agli enti locali, sia a cittadini e familiari e, insieme all’assenza di standard minimi dei servizi, non aiuta le autorità a valutare la qualità dei soggetti che operano.
Inoltre, nonostante, per legge, il provvedimento di allontanamento dei minori debba avere natura provvisoria, non oltre 24 mesi, con l’obiettivo del rientro in famiglia, Varaldo ha spiegato che nei casi seguiti dall’Aief solo il 50% dei ragazzi fa ritorno nel nucleo familiare entro il termine di legge.
E comunque spesso non perché le criticità familiari sono state superate, ma per il fallimento del progetto“.