Nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 16 giugno, all’interno del carcere Lorusso e Cutugno è andato in scena l’ennesimo atto di violenza nei confronti di un poliziotto penitenziario. La notizia è stata diffusa dall’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria).
L’episodio si è verificato in quanto un detenuto, di origine straniera, pretendeva che la porta della propria cella rimanesse aperta. Al diniego da parte dell’agente l’uomo lo ha prima spintonato e poi colpito con un pugno sulla tempia. Dopo aver ricevuto i primi soccorsi sul posto, da parte di colleghi e del personale medico, l’agente è stato accompagnato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maria Vittoria dove, dopo le necessarie cure, è stato dimesso con 14 giorni di prognosi.
Beneduci (OSAPP): “Serve maggiore tutela per gli agenti della penitenziaria”
Sulla vicenda è intervenuto il Segretario Generale dell’OSAPP, Leo Beneduci, che ha ricordato come non si tratti di un episodio isolato ma l’ultimo di una lunga serie di violenze ai danni del personale di polizia penitenziaria, ormai costretta a subire “l’ira irriguardosa e non giustificata dei detenuti“.
“L’episodio, non isolato, – prosegue Beneduci – si connota di ancor più gravità per il clima di violenza cui si assiste e, che compromette la sicurezza e la tutela del principio stesso di giustizia. Non possiamo che richiamare il rispetto di ciascuna figura operante all’interno del carcere e pretendere, arrivati a questo punto, che l’Amministrazione Penitenziaria periferica e centrale prenda formale consapevolezza di episodi che ormai rischiano di caratterizzare gli ambienti delle carceri italiane e, si adoperi con assoluta urgenza per la tutela di tutto il personale penitenziario“.
Il Segretario Generale dell’OSAPP sottolinea “la professionalità ed il senso assoluto del dovere” del personale di polizia che lavora all’interno degli istituti penitenziari, e che purtroppo continua a subire episodi di violenza “non più tollerabili e che rischiano di esasperare le condizioni di vivibilità e di lavoro“. L’auspicio è che l’Amministrazione Centrale si adoperi per fornire maggiore supporto, tutela e sostegno, anche se polemicamente il numero uno del sindacato si domanda se sia in grado di farlo.