Il decesso di Sandro Tognatti, il professore di Biella scomparso agli inizi di marzo il giorno successivo all’inoculazione della prima dose di AstraZeneca, non ha nessuna correlazione con il vaccino. Lo ha stabilito in via ufficiale la Procura di Biella, che mette definitivamente fine alla vicenda, spiegando che la morte dell’insegnante di musica non ha “nessuna casualità giuridicamente rilevante col vaccino“. Già l’autopsia, disposta lo scorso 17 aprile, aveva stabilito che a uccidere il professore fosse stato un problema cardiaco, che però non era stato possibile diagnosticare in tempo.
Nella consulenza tecnica legale disposta dalla Procura, che aveva aperto l’inchiesta dopo la denuncia da parte dei famigliari della vittima, è stato accertato che Tognatti “versava in una condizione patologica pregressa, denominata cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro, difficilmente rilevabile mediante esami radiologici. Pertanto, per effetto della vaccinazione e delle condizioni pregresse in cui il soggetto versava, l’elevato stato febbrile (che costituisce reazione comune alla somministrazione del vaccino) ha rivestito un ruolo di evento scatenante idoneo a causare un arresto cardiaco successivo ad aritmia (non prevedibile)”.
Sandro Tognatti soffriva di un problema al cuore
Nella sua relazione il procuratore Teresa Angela Camelio scrive che la causa della morte “è correlata in modo diretto ad una preesistente condizione patologica del miocardio (in soggetto apparentemente sano e lievemente iperteso) non conosciuta né conoscibile in assenza di precedenti patologici clinicamente evidenti e non rilevabile in sede anamnestica”.
Il vaccino AstraZeneca era stato conservato correttamente
La Procura ha inoltre condotto una dettagliata analisi della documentazione del Centro vaccinale di Candelo, dove l’insegnante ha effettuato la prima vaccinazione, che ha permesso di accertare l’assenza di criticità sia nella catena di conservazione, sia nella preparazione farmaceutica del vaccino. Come concordato dopo il sequestro preventivo del lotto ABV5811 e il sequestro probatorio delle fiale somministrate i risultati della consulenza tecnica saranno inviate all’Agenzia Italiana del Farmaco, che contribuiranno alla ricerca scientifica fornendo un contributo di alto livello.