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sabato 10 Giugno 2023

Artissima 2021, dove l’arte dialoga con il pubblico

Uno sguardo dettagliato su Artissima, la fiera di Torino che porta al Lingotto le principali gallerie d'arte del mondo. Ecco cosa potete ammirare

È iniziata oggi Artissima, l’evento torinese che raccoglie le più importanti gallerie d’arte nazionali e internazionali. Il grande evento che durerà fino a domenica sin dal primo giorno si è rivelato un polo d’attrazione per curiosi, amanti dell’arte, esperti o semplicemente gente che ha voglia di scoprire questo mondo un po’ strano e un po’ enigmatico dell’arte contemporanea.

Va detto innanzitutto che Artissima è una fiera, quindi non è una semplice mostra, né tantomento un percorso museale. Quello che vedrete è un’esposizione che ha una doppia finalità: la prima è quella di mostrare gli artisti di oggi e le loro opere, la seconda è quella di essere un mercato d’arte.

Artissima: un mercato d’arte

A molti forse l’idea di “mercato d’arte” può suonare strano o magari dispregiativo; intendere l’opera d’arte un oggetto con un valore economico da vendere sembra quasi sminuire il suo valore artistico. È un concetto che appartiene soprattutto a noi italiani che siamo abituati a concepire l’arte come un qualcosa di superiore, il cui valore è incalcolabile. Come si potrebbe dare un prezzo alla Cappella Sistina o al Cenacolo di Leonardo?

Tuttavia l’arte contemporanea trova la sua principale ragione d’essere proprio nella sua commerciabilità. Dando un prezzo a un’opera non la si vuole sminuire, ma semplicemente le si dà un ruolo economico all’interno della società. Possedere una Maserati o uno yacht identifica uno status symbol così come possedere il quadro o la scultura di un artista.

Ecco quindi spiegato il ruolo di un mercato d’arte, e Artissima è una manifestazione che esiste anche per questo motivo. Ciò non toglie che la si può visitare per il puro piacere di godersi un percorso artistico che presenta i migliori artisti contemporanei.

L’interno di Artissima

Le gallerie di Artissima

Visitando Artisima lo spigoloso mondo dell’arte contemporanea non sembra così ostico. Qui potete trovare opere per tutti i gusti, da quelle più concettuali e minimal fino a quelle più didascaliche, dall’astratto al figurativo. Il discorso artistico è affrontato con gentilezza, invita al dialogo e non crea inutili provocazioni, brutta tendenza che l’arte contemporanea tende a prendere in virtù del ragionamento “più dà scandalo, più diventa famosa”.

L’arte dialoga anche perché ogni galleria ha curatori e curatrici che presentano le opere al pubblico, illustrandone il valore e gli autori che le hanno eseguite. In un certo senso, è un po’ come visitare tanti piccoli musei dotati ognuno di una personale guida privata. Trovo che questa sia la caratteristica più bella dell’evento, ovvero stabilire un rapporto tra l’opera d’arte e il pubblico tramite un intermediario esperto nel settore.

Non è un caso che Ilaria Bonacossa, direttrice di Artissima, abbia dichiarato che “non vediamo l’ora di condividere le idee e le esperienze degli artisti e di portare gli amanti dell’arte in uno spazio inaspettato”. L’idea di fondo, dunque, è proprio quella di offrire uno spazio per poter rendere partecipe il pubblico. E qui nell’Oval ci sono ben 155 gallerie d’arte pronte a farlo.

L’offerta artistica delle gallerie d’arte italiane

Delle 155 gallerie presenti, il 56% sono straniere e provenienti da 37 Paesi nel mondo. Molto interessante la presenza italiana, con gallerie che presentano lavori meritevoli che mi hanno piacevolmente stupito perché – va detto – sono una di quelle persone che ha le sue riserve nei confronti dell’arte contemporanea. O meglio, di una parte.

Tra gli stand da visitare con attenzione suggerirei M77 e Primo Marella di Milano; entrambi sono particolarmente adatti per chi apprezza un tipo di arte che strizzi in qualche modo l’occhio al design. Tra le offerte delle seconda, spiccano due lavori dell’artista He Wei che, pur ricordando tanto (forse troppo) Kandinsky, sono sicuramente quadri che impreziosiscono una casa.  

Per chi cerca il figurativo, è decisamente da vedere la galleria Ada di Roma, che presenta 5 potenti quadri di Diego Gualandris; con una raffinata tecnica pittorica l’artista ha creato delle suggestive immagini a metà tra il mitologico, l’onirico e il fantasy.

A rappresentare la nostra regione ci sono invece le gallerie Biasutti & Biasutti, In Arco, Norma Mangione, Mazzoleni, Franco Noero, Noire, Peola Simondi, Tucci Russo, Vigato, e Giorgio Persano. Quest’ultimo è presente anche piattoforma multimediale Artissima XYZ (esposizione online che potete vedere cliccando qui) con le opere di Julião Sarmento.

Le gallerie estere di Artissima

Come si è detto l’estero supera, anche se di poco, l’offerta italiana in quantità con 37 espositori, di cui 6 dall’America, 4 dall’Africa, 7 dall’Asia e 20 dall’Europa. La mia personale sorpresa è stato il padiglione Hub India, uno stand che si propone di offrire un focus geografico sulle gallerie, le istituzioni e gli artisti attivi nella nazione. Non è un caso che il progetto si estenda anche al Mao, a Palazzo Madama e l’Accademia Albertina.

Decisamente affascinanti le linee delicate che compongono i quadri dal sapore classico della Gether Contemporary di Copenhagen. Il tratto minimal di Sif Itona Westerberg è un bell’omaggio alle metope (bassorilievi con scene mitologiche) dei templi greci, rendendole gradevolmente vive e attuali.

Berlino si conferma una delle capitali dell’arte contemporanea con ben 6 gallerie, tra le quali spicca la Peres Projects con le opere di Donna Huanca. Una trilogia di quadri realizzata con tecnica mista (olio, sabbia e fotografia digitale) che colpisce per dimensioni (in media 2,5 metri per 2) e per forza visiva; l’accostamento in parte brutale di un colore caldo (rosso) a uno freddo (blu) è mitigato da chiazze di neutri (bianco e nero), e crea una visione d’insieme che impressiona ma non ferisce l’occhio.

Un’ultima considerazione su Artissima

L’impressione generale che si ha è decisamente positiva. Anche chi non ama particolarmente l’arte contemporanea potrà trovare in Artissima uno spazio sul quale riflettere sul bello o il brutto nel mercato artistico.

Di sicuro la manifestazione in sé rende ancora una volta l’idea di una Torino sempre più al centro degli eventi, al centro del mondo. Percorrere l’Oval mi ha rimandato subito all’esperienza straordinaria del Salone del Libro avuta poche settimane fa, e in qualche modo mi ha fatto sentire orgoglioso di essere qui. Qui al Lingotto, e qui a Torino in generale.

Danilo D'Acunto
Danilo D'Acunto
Dopo una formazione classica ho proseguito gli studi specializzandomi con lode in Archeologia e Storia dell'Arte Antica presso l'università Federico II di Napoli. Da anni mi occupo di divulgazione e promozione culturale guardando con interesse tutti i campi del settore, dalla letteratura all'enogastronomia, passando per arte, storia e fumetto.

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