Bagni Genderless a cui possono accedere senza distinzione sia ragazzi che ragazze. Il liceo artistico “Renato Cottini” di Torino si apre all’inclusività e lo fa con azioni concrete cucite su misure sulle necessità dei propri studenti.
Accanto a bagni dedicati a studenti e studentesse da oggi vi saranno al “Cottini” anche dei bagni gender free sia nella sede del liceo in via Castelgomberto, dove si svolgono le lezioni per il triennio e quindi per i ragazzi che frequentano il terzo, quarto e quinto anno che nella succursale situata in via Don Grioli, dove invece sono accolti i ragazzi del biennio che frequentano quindi il primo ed il secondo anno.
I bagni genderless sono già attivi ed è già passata in entrambi gli Istituti la circolare scolastica che ne attesta ufficialmente la loro “apertura” agli studenti e alle studentesse.

Bagni gender free: una proposta nata dagli stessi studenti
L’iniziativa di creare dei bagni “senza genere” è nata da un proposta degli stessi studenti: i quattro rappresentanti di Istituto si sono fatti portavoce della richiesta e hanno lanciato il progetto, poi accolto all’unanimità da tutta la componente del Consiglio di Istituto formata da genitori, docenti e anche dallo stesso preside, l’architetto Antonio Balestra.
“Si tratta di una necessità che c’è sempre stata all’interno del nostro liceo, un ideale che noi come rappresentanti ci siamo sempre posti. Siamo poi riusciti a traslare questo bisogno anche per iscritto ufficializzandolo a tutti gli effetti” hanno commentato gli studenti Susanna e Filippo.
Nella sede del liceo artistico, in via Castelgomberto, saranno aperti due bagni genderless: la proposta era già stata presa in considerazione negli scorsi anni e approvata da tutti gli studenti. Mentre nella succursale, in via Don Grioli, al momento sarà solo uno il bagno “senza genere” inaugurato. Questo per permettere agli studenti del biennio di adattarsi a questa novità con gradualità.
“Riteniamo che con la creazione dei bagni genderless ci possa essere un’apertura all’inclusione e una valorizzazione delle diversità, elementi caratterizzanti del nostro liceo. La nostra scuola, come tutti gli altri Istituti, è una comunità molto ampia e le visioni talvolta possono essere anche molto diverse. E per non urtare neanche la sensibilità di chi, in qualche maniera, può essere contrario a questa proposta abbiamo scelto di dare una possibilità di avvicinarsi gradualmente a questa iniziativa, ma in un futuro tutti i bagni potrebbero diventare gender free” ha commentato il preside Balestra.
Un piccolo passo, quello svolto dal liceo Cottini di Torino, verso una cultura sempre più inclusiva. Il tratto distintivo che contraddistingue questo Istituto artistico è sempre stato quello di avere un certo livello di apertura verso gli studenti, i quali sono sempre stati lasciati liberi di esprimersi come meglio desideravano. E questo ultimo progetto di inclusività ne è chiaramente il testimone.
I tamponbox nei bagni del Cottini: un’altra proposta per sensibilizzare gli studenti sulle tematiche “di genere”

Nell’ambito di una sensibilizzazione maggiore verso le tematiche di genere il liceo artistico torinese si è reso responsabile anche di un’ulteriore lodevole iniziativa in questo ambito.
All’interno dei bagni femminili dell’Istituto sono stati inseriti anche dei tamponbox con la funzione di raccogliere gli assorbenti femminili a cui le studentesse possono attingere all’occorrenza gratuitamente.
Il progetto è comunitario: una parte dei tamponi è stata acquistata dallo stesso Istituto ma tutti, ragazzi compresi, possono partecipare attivamente al progetto conferendo nei tamponbox assorbenti, in modo totalmente libero.
“Abbiamo voluto creare una rete di solidarietà all’interno dell’istituto proprio per sensibilizzare gli studenti ad un’altra questione molto dibattuta nella società nell’ultimo periodo ovvero il costo degli assorbenti a carico delle donne. Si tratta di un ulteriore passo di apertura della scuola alle questioni di genere” ha commentato il preside Balestra.
Il riconoscimento della propria identità sessuale passa anche all’interno delle scuole: l’esperienza del Cottini di Torino
L’iniziativa di inclusività di genere portata avanti dall’Istituto di Torino sicuramente è una dimostrazione di un primo passo che la Scuola può compiere, nei confronti dei propri studenti ma anche della stessa Società, verso un cammino sempre più inclusivo capace di superare qualsiasi diversità. Ma non è l’unico che può compiere.
In questo ultimo periodo a suscitare scalpore è stata la notizia di uno studente di 17 anni di Pisa, Geremia nato Giulia, che ha vinto la battaglia nei confronti della sua scuola per il riconoscimento della sua nuova identità sessuale.
Il percorso di transizione verso una nuova identità passa quindi anche attraverso la scuola perché lo studente toscano ha richiesto esplicitamente l’attivazione di una carriera alias ovvero ha esplicitato di essere chiamato ufficialmente anche sul registro con il nome che si era scelto.
La questione, quella del riconoscimento della identità sessuale degli studenti, è tenuta in considerazione anche dallo stesso Cottini di Torino come ci racconta il preside Antonio Balestra: negli ultimi 4 anni all’interno dell’Istituto sono stati gestiti 3 diversi casi di passaggio di identità di genere anche se nessuno degli studenti ha mai richiesto l’alias sul registro.
“Abbiamo seguito in questi anni dei passaggi di identità di genere nel nostro Istituto con il supporto e l’affiancamento di psicologhe esterne. Abbiamo coinvolto i consigli di classe, tutti i docenti e i genitori quando lo studente era minorenne e insieme abbiamo studiato le strategie per accompagnare con estrema sensibilità questo passaggio anche attraverso il riconoscimento del nuovo nome che i ragazzi richiedevano” ha sottolineato il preside del Cottini.