Ennesima aggressione all’ospedale Maria Vittoria di Torino. Ieri pomeriggio, poco prima delle 15, un paziente trasportato in ambulanza al Pronto Soccorso si è scagliato con violenza contro il chirurgo che lo stava visitando. L’uomo aveva chiesto assistenza al 118 a seguito di una caduta che gli ha provocato un forte dolore lombare.
Secondo le prime testimonianze il soggetto ha dato in escandescenza appena una decina di minuti dopo l’arrivo nel presidio sanitario: senza un reale motivo ha aggredito il medico in servizio prima spingendolo contro un mobile della sala di chirurgia e poi prendendolo a calci e pugni. Pare che fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Le grida di aiuto da parte delle due infermiere presenti, anch’esse aggredite, hanno attirato l’attenzione del personale di vigilanza presente in struttura che è immediatamente intervenuto sul posto.
Dopo una breve colluttazione l’uomo è stato bloccato a terra. Durante l’operazione una delle due guardie impegnate nella manovra di immobilizzazione ha riportato una serie di escoriazioni ed è rimasto leggermente contuso: per quest’ultimo la prognosi è di 7 giorni. Nel giro di qualche minuto una volante di polizia, prontamente allertata, è giunta sul posto e ha condotto l’aggressore al Commissariato di via Pinelli.
Provvidenziale l’intervento del servizio di vigilanza
Il personale medico e sanitario elogia il lavoro del personale di vigilanza senza il quale episodi come quello appena accaduto “rischierebbero di degenerare velocemente e avere conseguenze molto più gravi“.
In molti tra medici, infermieri, ausiliari e Oss evidenziano come ogni giorno si verifichino aggressioni nei confronti del personale, sanitario e di vigilanza, impiegato nel Pronto Soccorso dell’ospedale Maria Vittoria. E rimarcano come dopo lo scoppio dell’epidemia la situazione sia peggiorata: “Non è insolito assistere a violenze verbali e fisiche da parte di pazienti sempre più aggressivi, arroganti e prepotenti che non hanno pazienza di attendere il proprio turno per essere visitati e curati“.