Il numero delle donne e degli uomini che finiscono nella zona nera della povertà e che non ce la fanno, come recitava un antico adagio “a mettere insieme il pranzo con la cena” è in costante aumento nella nostra città e in tutta l’area torinese.
È una preoccupazione che è avvertita da diverse associazioni e gruppi che si occupano del disagio economico delle persone e delle famiglie. Tra queste vi è la Mensa dei Poveri, che da anni opera in via Belfiore 12, nella zona di Porta Nuova. Vi operano decine di volontari e collaborano alcune associazioni sia a procurare il cibo, che ad organizzare la distribuzione giornaliera.
Ad averla creata è un sacerdote seguace del Beato Cottolengo, don Adriano Gennari, che spiega: “Dall’inizio della pandemia Covid a oggi i pasti caldi distribuiti alla Mensa dei poveri hanno raggiunto quota 300 ogni giorno. Sta crescendo in maniera preoccupante, oltre il 20% il numero degli italiani con famiglia e figli a carico ai quali ogni sabato mattina doniamo pacchi di viveri primari”.
Alla mensa di via Belfiore il record si raggiunge la domenica, quando le altre mense sono chiuse e vengono ritirati circa 600 pasti freddi confezionati in sacchetti. Nelle ultime settimane il numero di chi chiede cibo è cresciuto ulteriormente, mentre cala la raccolta di cibo per via della crisi che colpisce sia i produttori che la grande distribuzione.
In questa situazione di generale bisogno, colpisce il fatto che siano soprattutto ragazze e ragazzi tra i 25 e i 30 anni, senza lavoro a chiedere aiuto. Si tratta di giovani senza lavoro e spesso anche senza una casa e quindi senza un presente e con un futuro molto incerto.