Da una settimana Taffo ha aperto una sua filiale qui a Torino, più precisamente in Corso Umbria 14. L’agenzia funebre è ormai nota per il suo particolare modo di presentarsi e promuoversi, decisamente inusuale rispetto allo stile delle altre agenzie nel settore.
Rigidità, austerità, compostezza e un senso di serafica serenità sono le caratteristiche di quanti svolgono questo mestiere. La Taffo ha deciso di farlo in maniera leggermente diversa, con una sorta di sorriso sulle labbra che non vuole mai essere di circostanza. La sua campagna promozionale (e beninteso, solo ed esclusivamente quella) ha cercato di distinguersi presentandosi in maniera ironica. A quanto pare, con successo.
Taffo a Torino, tra marketing e umanità
“Una risata vi seppellirà” è un noto slogan delle rivolte del ’68, e viene generalmente attribuito all’anarchico Bakunin. Facendo ironia nell’ironia, questo potrebbe essere il biglietto da visita di Taffo, ma in realtà non è così. L’agenzia, infatti, usa sempre l’ironia indirizzandola verso se stessa, ed è questo il dettaglio che la rende originale.
Una strategia commerciale vincente perché porta i suoi risultati, e del resto il fatto che ne stiamo parlando in questo articolo lo dimostra. Come si vede, l’apertura di una succursale è un piccolo evento che abbiamo reputato degno segnalare. Tuttavia la cosa interessante di questa strategia è che si limita a svolgere, con discrezione, la sua funzione di promozione ma si esaurisce lì, perché i servizi della Taffo sono del tutto seri e professionali.
Come è giusto che sia, i lavoratori all’interno sono professionisti del settore che offrono un servizio discreto e rispettoso. Da sottolineare anche l’attenzione che si pone nei confronti degli animali, accortezza degli ultimi anni, nonché una scelta maggiormente igienica e più sostenibile.
Se da una parte questo uso della comicità serve soprattutto per distinguersi da un punto di vista del marketing, è pur vero che ironizzare su questo lavoro sottintende molta umanità. Nelle sue pubblicità (perché la cosa si limita solamente a quell’ambito), la Taffo si presenta in maniera informale, colloquiale e, in una parola, umana. Anche perché questa è una caratteristica che ci appartiene storicamente da sempre.

L’ironia della morte, una caratteristica che esiste da sempre
Scavando (è il caso di dirlo) nella Storia, si scopre che ironizzare sulla morte appartiene da sempre alla letteratura, l’arte, e le tradizioni stesse. Ridere delle cose spiacevoli è un modo per esorcizzarle; lo facevano già i nostri antenati greci e romani, realizzando commedie teatrali ambientate nell’aldilà (“Le rane” di Aristofane ne è un esempio) e l’hanno fatto gli “Amici miei” del film di Monicelli.
Sapete chi, nel corso della Storia, ne ha riso di più? Coloro che hanno subito la morte più di tutti, vale a dire gli uomini del Medioevo. In un periodo in cui morire era facilissimo, tra fame, guerre e peste, nacque il concetto della “Totentanz”, ovvero la danza della morte.
La totentanz è un’immagine simbolica che rappresenta la Morte che danza (e a volte suona anche). Vale a dire si crea una visione spiritosa e umana di questa realtà; una grande allegoria che comunica un messaggio tanto leggero quanto filosofico. Tutti noi, vivendo, partecipiamo a un ballo e la morte, che volente o nolente fa parte della realtà, balla con noi.
Comparsa negli affreschi medievali, la totentanz è arrivata fino ai giorni nostri, un esempio valido fra tutti è il noto cartone animato della Disney, “the skeleton dance” (potete vederlo qui). La Taffo, in una maniera più delicata e sicuramente in versione 2.0 non fa altro che far “rivivere” (si passi la battuta) lo stesso concetto.